Cari mamma e papà,
non ho ancora capito perché quest’estate mi avete mandato in questo posto
orribile e noioso. Assomiglia a tutti gli altri campeggi estivi a cui ho partecipato,
anche se è “supermoderno e computerizzato”, e non vedo perché non avrei potuto tornare a quello
dell’anno scorso invece di venire in questo “nuovo”. L’estate scorsa mi ero divertito un sacco,
anche se poi voi avete dovuto pagare tutta quella roba che avevo rotto, e se avevo spezzato la
gamba al direttore.
Il direttore qui è una pizza, proprio come quell’altro. Appena siamo scesi
dall’aliscafo che ci ha portato sull’isola, siamo dovuti andare alla Grande Tenda per una
“chiacchierata”. Qui ci hanno fatto vedere una serie di diapositive su tutte le cose che faremo
(che pizza!), ma tutto questo non sarebbe stato poi tanto male se non fosse stato per il fatto
che il direttore (che è un robot) continuava a grattarsi la testa di metallo. Non ho fatto
amicizia con nessuno, e sembra che questo posto sia pieno di gente pizzosa. Stasera mancava
l’acqua calda, e la tele nella mia tenda non funzionava.
Che schifo, ‘sto Campeggio Ultima. Non potreste mandarmi di nuovo a
quello dell’anno scorso?
Cari mamma e papà,
forse questo posto non è poi tanto male. Ci lasciano fare quasi tutto quello
che vogliamo, e i ragazzi sono piuttosto scatenati. Oggi ci hanno divisi in
“gruppi di stregoni”, ma non ci sono regole né niente, e il mio gruppo non
sembra malaccio. Uno dei ragazzi, in particolare, è piuttosto simpatico. Si
chiama Ramon, e viene dal Brasile. Mi ha raccontato un sacco di storie interessanti, sulle
cose che faceva nel suo paese, come incendiare case e roba del genere. Abbiamo passato tutto il
giorno a nasconderci per non farci trovare dal nostro capogruppo, che è uno stupido robot.
Sicuramente ha pensato che fossimo scappati, e a momenti gli saltava un circuito, ma noi ci
siamo fatti vivi giusto in tempo per la cena. Il cibo puzza, ma ci hanno dato della carne, non
so di che animale, da arrostire sul fuoco, e quella non era male.
Domani facciamo la prima escursione.
Cari mamma e papà,
oggi ci siamo divertiti parecchio, tutto sommato. Ci siamo alzati alle sei
per partire per la gita, e tutti erano molto eccitati. Qui ci sono tantissimi
posti selvaggi, e bisogna dire che hanno sistemato tutto in modo da far assomigliare il
paesaggio ad una giungla preistorica. Un ragazzo ha detto che
avremmo visto un Tyrannosaurus rex, ma nessuno gli ha creduto. I robot capigruppo ci
tenevano tutti insieme, mentre marciavamo, e abbiamo visto
un sacco di cose interessanti come dei rampicanti da cui gocciolava un liquido verde, e
tutti i tipi di rane e rospi. Io e Ramon abbiamo cercato di
staccare le zampe alle rane, ma il capogruppo ci ha fatto smettere, comunque le rane erano
tutte robot. Abbiamo camminato per circa due ore, e poi abbiamo fatto la sosta per il pranzo.
Dopo, siamo tornati indietro.
L’unica cosa strana che è successa è che quando siamo arrivati al campeggio e ci hanno
contati, si sono accorti che mancava un ragazzo. Sono
andati a cercarlo, ma non l’hanno trovato, e l’unica cosa che pensano possa
essere accaduta è che si sia perso tra le paludi. Un ragazzino ha detto che gli
era sembrato di vedere un Tyrannosaurus rex, ma era lo stesso che ne aveva
parlato prima, e così nessuno gli ha dato ascolto. Il direttore girava dando
pacche sulle spalle a tutti, e dicendo di non preoccuparci perché ogni anno
capita qualcosa ad uno dei ragazzi. Però non l’hanno ancora trovato.
Stasera abbiamo fatto una grande battaglia col cibo, e nessuno ci ha fatto
pulire.
Cari mamma e papà,
oggi abbiamo fatto un’altra escursione, e un altro stupido ragazzo si è perso. Non hanno
ancora trovato il primo, e alcuni si sono rimessi a parlare del Tyrannosaurus rex. Questa volta,
però, ci avevano portato in collina, e secondo me quel furbo è volato giù da una roccia, perché
le colline assomigliano a delle piccole montagne, e nelle cenge1 in cui ci portano ci sono un
sacco di tratti esposti.
Stasera, dopo la cena, che quasi nessuno aveva mangiato perché non ce
la sentivamo, ci siamo radunati attorno al falò e ci siamo raccontati delle
storie di fantasmi. Qualcuno ha detto che pensava che molti ragazzi sarebbero scomparsi
dal campeggio, e tutti si sono messi a ridere, in un modo un po’ strano, però. Anch’io avevo un
tantino di paura. Probabilmente dipendeva dalle ombre che ballavano intorno al fuoco. I robot
capigruppo continuavano a dirci di non preoccuparci, ma alcuni – quelli che non ce la fanno più
– cominciano a dire che vogliono andare a casa.
Io, invece, non voglio tornare a casa. Questo posto è divertente.
Cari mamma e papà,
oggi abbiamo fatto un’altra gita all’estremità dell’isola dove c’è un lago, e ci
siamo divertiti molto (abbiamo buttato nel lago uno dei robot capigruppo, ma
lui non è affogato), ma quando siamo scesi dalla barca e ci hanno contati hanno scoperto
che erano scomparsi otto ragazzi. Uno ha detto che ha visto
qualcosa di viscido e nero afferrare il suo amico Harvey e tirarlo giù dalla barca. Sono
quasi pronto a credergli. Non sono più molto sicuro che questo posto mi piaccia. Ancora una gita
come quella di oggi e penso che mi verrà voglia di tornare a casa.
Non mi diverto neanche più a fare a pezzi la roba, qui.
Cari mamma e papà,
venite a prendermi subito. Ho paura. Oggi i robot capigruppo hanno cercato di farci fare
un’altra escursione, ma nessuno ci voleva andare, e così siamo rimasti vicini alle tende. Ma
stasera, a cena, ci siamo presentati solo in dodici, il che vuol dire che oggi sono scomparsi
altri venti ragazzi. Nessuno aveva idea di cosa gli fosse successo, però io so che un gruppo di
ragazzi giocava fuori dal perimetro del campo, buttando giù delle cose, e penso che ci sia una
correlazione.
A questo punto, non me ne importa niente.
Portatemi via di qui!
Mamma e papà,
penso di essere l’unico ragazzo rimasto, e non so se potrò nascondermi
ancora a lungo. Il direttore ci ha ingannati dicendo che qualcuno aveva visto
un Tyrannosaurus rex, e ci ha fatto abbandonare il campeggio. Ci ha detto
di correre tutti attraverso la foresta equatoriale, a nord del campo, ma,
quando siamo corsi là, è accaduto qualcosa di terribile. Io ero con altri cinque
o sei ragazzi, e quando siamo penetrati nella foresta abbiamo sentito un
grido acuto e uno strano sibilo, e gli alberi sopra di noi hanno iniziato ad
abbassare i rami. Ho visto quattro dei ragazzi che erano con me che venivano coperti dalle
foglie verdi che sembravano di plastica, e poi ho udito un suono come se qualcuno deglutisse:
quando i rami si sono sollevati e separati non c’era più nessuno. Io e Ramon siamo riusciti a
scappare appena in tempo, e abbiamo attraversato la foresta passando tra un albero e l’altro, e
siamo arrivati all’estremità opposta. Avremmo potuto essere in salvo, ma
proprio in quel momento un robot capogruppo è uscito dalla foresta portando
un Tyrannosaurus rex. Ci siamo messi a correre, ma Ramon è scivolato
ed è caduto, e il Tyrannosaurus rex gli è arrivato subito sopra, con le mascelle
gocciolanti e file di denti bianchi e aguzzi. Ramon ha tirato fuori la sua scatola di cerini, ma
il dinosauro l’ha preso, e io non ho più guardato.
Sono andato di corsa fino al terminale della posta elettronica, al campeggio,
per impostare questa lettera. Chiamate la polizia! Chiamate l’esercito!
Non posso continuare a nascondermi, e ho paura che da un momento
all’altro il Tyrannosaurus rex arriverà qui e
Gentili Signori Jameson,
il Campeggio Ultima è lieto di informarVi della felice conclusione del soggiorno di Vostro
figlio presso il nostro campeggio. Alleghiamo quindi il
conto per il saldo del pagamento.
Il Campeggio Ultima è orgoglioso del servizio offerto ai genitori dei ragazzi
difficili, e si adopererà anche in futuro per continuare a fornire il meglio
nei servizi di campeggio estivo.
Cogliamo l’occasione per informarVi che, dato il successo della prima esperienza, stiamo
programmando di aprire una nuova sessione per ragazze,
nel corso della prossima estate.
Ci auguriamo dunque di poterVi offrire i nostri servizi anche in futuro.
da Storie da un altro mondo, a cura di I. Asimov, Superjunior Mondadori, Milano 1990