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COSCIOTTO D’AGNELLO


Quando attraversò la stanza ebbe l’impressione di non toccare terra coi piedi. Non avvertiva niente, a parte una lieve nausea e una certa voglia di vomitare. Quindi s’abbandonò a una serie di gesti automatici. Scese le scale della cantina, girò l’interruttore della luce, avvertì il freddo del freezer quando vi cacciò dentro il braccio per prendere la prima cosa che le capitò sotto mano. Tirò fuori quella cosa e la
guardò. Era incartata; tolse la carta e la guardò di nuovo.
Un cosciotto d’agnello.
Benissimo, avrebbero mangiato agnello. Lo portò di sopra, reggendo con ambedue le mani il sottile osso all’estremità, e nell’attraversare il soggiorno vide il marito in piedi davanti alla finestra. Le dava le spalle e lei si fermò.
– Per l’amordiddio –, disse sentendola entrare nella stanza, senza voltarsi però. – Non prepararmi la cena. Vado fuori.
A quel punto, Mary Maloney non fece altro che avvicinarglisi e, senza la minima esitazione, brandì alto nell’aria il cosciotto d’agnello e glielo calò con tutta la forza che aveva sulla testa.
Fu come se l’avesse colpito con una spranga di ferro.
Si ritrasse d’un passo e rimase lì in attesa. E lo strano fu che lui rimase fermo impalato per almeno un cinque secondi, dopodiché crollò sul tappeto.
Il crollo improvviso, il rumore, il fatto che anche il tavolino cadesse, l’aiutarono a riprendersi dallo shock. Stupita, con un senso di freddo addosso, si riscosse a poco a poco e rimase lì a guardare il corpo a terra, sbattendo le palpebre, sempre stringendo con ambedue le mani quel ridicolo pezzo di carne.
Benissimo, si disse. Così l’ho ucciso.
Strano, ora, come la mente le si schiarisse di colpo. Si mise a pensare e i pensieri si succedevano velocissimi. Come moglie d’un poliziotto sapeva quale sarebbe stata la condanna. Benissimo. Per lei non aveva nessuna importanza. In effetti, sarebbe stato addirittura un sollievo. D’altro canto, che ne sarebbe stato del bambino? Li uccidono
entrambi: mamma e figlio? O aspettano il decimo mese? Cosa fanno?
Mary Maloney non sapeva darsi una risposta. E, certamente, non era disposta a correre nessun rischio. Portò l’agnello in cucina, lo mise in una teglia, accese il forno al massimo e ve lo cacciò dentro. Poi si lavò le mani e corse di sopra, in camera da letto. Sedette davanti allo specchio, si pulì il viso e si ritoccò le labbra. Provò a sorridere. Venne fuori una strana smorfia. Provò di nuovo.
– Salve, Sam –, disse ad alta voce, in tono vivace.
Vivace ma anche un tantino strano.
– Vorrei delle patate, Sam. Sì, e magari anche una scatola di piselli.
Un po’ meglio, così. Sia il sorriso che la voce sembravano più naturali, ora. Provò parecchie altre volte ancora, poi scese di sotto, infilò il cappotto, andò alla porta sul retro, attraversò il giardino e fu fuori in strada.
Non erano ancora le sei e l’emporio alimentare aveva ancora le luci accese.
– Salve, Sam –, disse in tono vivace, sorridendo all’uomo dietro al banco.
– Buonasera, Mrs Maloney. Come va?
– Vorrei delle patate, Sam. Sì, e magari anche una scatola di piselli.
L’uomo si voltò e allungò una mano verso lo scaffale alle sue spalle per prendere i piselli.
– Patrick ha deciso ch’era troppo stanco per andare a cena fuori stasera –, disse lei.
– Il giovedì sera di solito mangiamo fuori, sa, e così mi sono trovata senza verdure in casa.
– Vuole della carne, Mrs Maloney?
– No, grazie, la carne ce l’ho. Ho un bel cosciotto d’agnello nel freezer.
– Oh.
– Non è che mi vada molto di cucinarlo senza scongelarlo prima, Sam, ma questa volta corro il rischio. Lei che dice, verrà bene?
– Personalmente –, disse Sam, – non credo che faccia molta differenza. Vuole queste patate dell’Idaho?
– Oh, sì, vanno benissimo. Due, per piacere.
– Altro? Sam piegò la testa di lato lanciandole un’occhiata di simpatia.
– E come dessert? Cosa gli offre come dessert?
– Be’... lei cosa suggerisce, Sam?
L’uomo lanciò un’occhiata in giro per il negozio. – Che ne dice d’una bella fetta di torta al formaggio? So che gli piace.
– Perfetto. L’adora.
E quando tutto fu incartato e lei ebbe pagato sfoggiò il suo miglior sorriso e disse:
– Grazie, Sam. Buonasera.
– Buonasera, Mrs Maloney. Grazie a lei.
A questo punto, si disse mentre rientrava a passo svelto, non doveva fare altro che tornare a casa dal marito che aspettava la cena; doveva cucinare, mettendocela tutta, facendo del proprio meglio perché il poveretto era stanco; e se per caso, entrando in casa avesse notato qualcosa d’insolito, o di tragico, terribile, ne avrebbe avuto naturalmente uno shock e sarebbe impazzita di dolore e orrore. Attenta, però, lei non s’aspettava di trovare niente, stava solo rientrando con le patate e i piselli. Mrs Maloney stava andando a casa con le patate e i piselli di giovedì sera per preparare la cena al marito. Così va bene, si disse. Comportati in maniera del tutto naturale.
Agisci con naturalezza e non ci sarà bisogno d’inscenare alcunché.

Mary Maloney tornò a casa; “scoprì” il cadavere del marito, pianse con
vero dolore e poi telefonò al distretto di polizia dove lavorava il marito.
Immediatamente arrivarono due poliziotti amici e colleghi del morto.

In poche parole, lei raccontò la storia della spesa all’emporio alimentare e di come, tornata a casa, l’avesse trovato a terra. Mentre parlava, piangeva e parlava, Noonan scoprì una piccola chiazza di sangue raggrumato sul cranio dell’uomo. L’indicò a O’Malley che s’alzò immediatamente e corse al telefono.
Presto cominciarono ad arrivare altri uomini. Prima un medico, poi due poliziotti in borghese, uno dei quali lei lo conosceva per nome.
Poi arrivò un fotografo che fece delle fotografie e uno ch’era un esperto d’impronte. Ci fu un gran bisbigliare e borbottare accanto al cadavere e i poliziotti continuarono a farle un sacco di domande. Tutti, però, le si rivolgevano con gentilezza. Lei ripeté la sua storia, questa volta cominciando dall’inizio, quando Patrick era tornato a casa e lei stava cucendo e lui aveva detto d’essere stanco, tanto da non aver voglia d’andare fuori a cena. Raccontò che aveva messo l’agnello nel forno – è ancora lì, sta cuocendo – e poi era corsa fuori a comprare patate e piselli e, quando era poi tornata a casa, l’aveva trovato steso a terra.
– Dove ha comprato la roba? – chiese uno dei poliziotti.
Glielo disse, e quello si voltò a bisbigliare qualcosa a uno dei colleghi, che uscì immediatamente dalla stanza.
Tornò una quindicina di minuti dopo con una paginetta d’appunti, al che seguirono altri bisbigli e, attraverso i propri singhiozzi, lei sentì alcune delle frasi bisbigliate:
– … comportata in modo del tutto normale…molto allegra… voleva preparargli una buona cena… piselli… torta al formaggio… impossibile che sia…
Dopo un po’ il fotografo e il medico andarono via ed entrarono altri due uomini, che portarono via il cadavere su una barella. Poi andò via quello delle impronte. Rimasero i due poliziotti in borghese e i due in divisa. Erano davvero molto gentili con lei e Jack Noonan le chiese se non preferiva andare via da quella casa, magari dalla sorella,
o da lui, dove la moglie si sarebbe presa cura di lei finché non si fosse sentita meglio. In quel momento, in verità, lei non si sentiva bene, per niente bene.
Non era meglio allora che si stendesse un po’ sul letto? le chiese Jack Noonan.
No, rispose lei, preferiva restare lì dove si trovava, in quella poltrona.
Dopo magari, quando si fosse sentita meglio, si sarebbe mossa da lì.
E così la lasciarono lì mentre loro si davano da fare a perquisire la casa. Ogni tanto uno di loro le faceva qualche altra domanda, altre volte, nel passarle accanto, Jack Noonan le rivolgeva la parola con dolcezza. Suo marito, le disse, era stato ucciso con un colpo alla nuca inferto con uno strumento, un’arma non tagliente, quasi certamente
di metallo. Loro stavano appunto cercando l’arma. L’assassino doveva essersela portata via, ma poteva anche averla buttata via o nascosta da qualche parte lì in casa.
– La solita storia –, disse. – Trovata l’arma, trovato l’assassino.
Il sergente Noonan a un certo punto andò in cucina e ne tornò di corsa dicendo:
– Senta, Mrs Maloney. Sa che il forno è ancora acceso, con dentro la carne?
– Oh, povera me! – esclamò lei. – È vero!
– Glielo spengo io, se vuole.
– Vuol farlo, Jack? La ringrazio molto.
Quando il sergente tornò la seconda volta lei lo guardò con quei suoi occhi grandi scuri e pieni di lacrime. – Jack Noonan –, disse.
– Sì?
– Mi farebbero un piccolo piacere... lei e i suoi colleghi?
– Se possibile, Mrs Maloney.
– Bene –, fece lei. – Vi trovate tutti qui, per di più buoni amici di Patrick, a cercare di rintracciare il suo assassino. Dovrete essere molto affamati a questo punto, perché l’ora della cena è passata da un pezzo ormai, e io so che Patrick, che Dio l’abbia in gloria, non mi perdonerebbe mai se vi lasciassi restare in questa casa ancora un
minuto di più senza offrirvi una decente ospitalità. Perché non mangiate quell’agnello che è nel forno? A quest’ora sarà cotto a puntino.
– Neppure per sogno –, rispose il sergente Noonan.
– Vi prego. Mangiatelo. Personalmente, io non riuscirei a mangiare un solo boccone, non qui in questa casa dove è stato ucciso. Ma voi...per voi va benissimo. Mi fareste davvero un favore se mangiaste l’agnello. Dopo potreste riprendere il vostro lavoro.
Ci fu un po’ di esitazione da parte dei quattro poliziotti ma, in verità, erano chiaramente affamati e così, alla fine, si lasciarono convincere ad andare in cucina a servirsi. Mrs Maloney rimase dov’era, e li sentiva attraverso la porta aperta, li sentiva parlare tra di loro, sentiva le loro voci ingrossate e impedite, perché avevano la bocca piena di carne.
– Ne prendi altro, Charlie?
– No. Meglio non mangiarlo tutto.
– Lei vuole che lo finiamo.
– Okay, allora. Dammene un altro pezzetto.
– Dev’essere stata una grossa spranga quella che il tipo ha usato per colpire il povero Patrick –, stava dicendo uno di loro. – Il dottore ha detto che aveva il cranio fracassato come se fosse stato colpito con un martello.
– Per questo non dovrebbe essere difficile trovarla.
– E io cosa dicevo?
– Chiunque sia stato, non può andarsene a lungo in giro con un affare del genere.
Uno di loro ruttò.
– Io personalmente sono convinto che si trova ancora qui in casa.
– Magari l’abbiamo proprio sotto il naso. Tu che dici, Jack?
Nell’altra stanza, a Mary Maloney scappò da ridere.

da R. Dahl, Storie impreviste e storie ancora più impreviste, Milano, Garzanti, 2000
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