Freddo, neve, vento gelato, ghiaccio. È la loro vita. Quella di Tom e Chris.
Chris ha iniziato a sciare all’età di tre anni. Il suo vero amore. Appena poteva, se ne andava
in montagna. Aveva vent’anni, in quel primo giorno delle vacanze di Natale del 1988. Sci ai
piedi, stava scendendo con suo fratello e alcuni amici. Si risvegliò in un letto d’ospedale. Non
avrebbe più camminato. Lasciò passare un anno da allora. Poi altri tre giorni. Aveva un monosci,
la speciale carrozzina collegata a uno sci con la quale una persona paraplegica può sciare,
regalatagli dai suoi amici all’università. Cadde cento volte. Ma poi cominciò a volare. E a
vincere: 12 medaglie paralimpiche nello sci alpino. E una medaglia d’argento ai Giochi di Sydney
nei 200 metri in carrozzina. Ha fatto il modello e l’attore, nella soap opera Loving sulla ABC.
Ma la sua vita è lo sci. Senza follie. «Amo la velocità, amo il vento sul viso, ma non sono
pazzo: meglio avere un po’ di sana paura.» Tom fa parte della storia della montagna. Voleva
scalare l’Everest.
«Era più di una sfida, era un sogno.» Ancor più per lui. Figlio di un ufficiale scozzese,
Tom lavorava sulle navi. Un giorno capitò negli Stati Uniti. Era il Thanksgiving day del 1976,
un veicolo fuori controllo si scontrò contro la sua auto. I medici prima disperarono di
salvarlo. Poi dissero che gli avrebbero amputato entrambe le gambe. Ne uscì senza quella destra
e con problemi al ginocchio sinistro. Ma ne uscì. E non abbandonò il suo sogno. Tutte le mattine
dava un bacio alla moglie Cindy, si caricava la sua seconda figlia, Lizzie, sulle spalle e via
ad allenarsi. Due tentativi falliti e poi, nel 1998, arrivò a guardare la terra dall’alto: sulla
cima dell’Everest. Il primo scalatore disabile, senza una gamba, a farcela. Chris Waddell,
statunitense, ha vinto 4 medaglie d’oro nello sci alpino (slalom, slalom gigante, discesa,
superG) alla Paralimpiade di Lillehammer nel 1994. Tom Whittaker, anglo-statunitense, ha
raggiunto la cima dell’Everest nel 1998.
da C. Cannavò, E li chiamano disabili, Milano, Rizzoli, 2005