Un lupo aspettava un giorno nel folto della foresta il passaggio d’una
fanciulla che doveva portare un cestello di provviste alla nonna. Finalmente la fanciulla
arrivò: portava la cesta dei commestibili.
«Porti quel canestro a tua nonna?» domandò il lupo. La fanciulla rispose di sì, che lo
portava alla nonna. Allora il lupo le chiese dove abitava la nonna; la fanciulla glielo disse, e
quello scomparve nel bosco. Quando la fanciulla aprì la porta della capanna vide che qualcuno
stava nel letto, qualcuno con un berretto da notte. Ma non s’era avvicinata più di tre metri dal
letto e già s’accorgeva che non si trattava della nonna, bensì del lupo; giacché un lupo, anche
se si mette il berretto da notte, non assomiglia a una nonna più di quanto il leone dei film
della Metro-Goldwyn1 assomigli al Presidente della Repubblica. Allora la fanciulla trasse una
pistola automatica dal cestello e freddò il lupo.
MORALE:
Darla ad intendere2 a una fanciulla,
come si faceva una volta,
non è cosa facile al giorno d’oggi.
da J. Thurber, La notte degli spiriti e altri racconti, Milano, Corbaccio, 1992